Descrizione
La pietra da costruzione per tutti gli edifici di Siracusa, sia per i grandi monumenti che l’antichità ci ha tramandato, che per le modeste abitazioni oggi sepolte dagli strati di asfalto, proveniva tutta dalle latomie. Queste erano, con voce greca, le immense cave di pietra – sia superficiali sia, soprattutto, sotterranee – che, da est a ovest hanno cinto la città. È difficile stabilire una esatta datazione delle pietraje (per adoperare un vocabolo in uso nel ‘700) a causa della continuità del loro utilizzo ma è probabile che ciascuna di esse sia nata in funzione dell’erigendo quartiere; da questa riflessione si potrebbe concludere che quelle di Acradina – le latomie dei Cappuccini – siano le più antiche. In ogni caso è certo che già nel VII secolo esse erano in uso; Pausania (V, 8,8) ricorda, infatti, che nelle latomie fu posta la statua di Ligdamide, vincitore ad Olimpia (tra il 648/7 e il 645/4) nel pancrazio (un misto tra corsa, lotta e pugilato).
Oltre le citate Latomie dei Cappuccini le maggiori sono cinte all'interno del parco archeologico della Neapolis: dell'Intagliatella, del Paradiso e di S. Venera. La parte superficiale del banco roccioso di quest'ultima accoglie una necropoli romana, la Necropoli Grotticelli. Il colombario più elevato, caratterizzato da colonne e da timpano rupestri viene comunemente, ma impropriamente, indicato come Tomba di Archimede.