Descrizione
Con ingresso da Piazza Duomo, una piccola apertura ritagliata lungo il muro perimetrale del magnifico giardino dell'Arcivescovado immette in una spettacolare trama di gallerie, cunicoli e ambienti ipogei che, nel tempo, sono stati ricavati sfruttando preesistenze databili a partire dall’età greca. L’ultima significativa fase che sigilla i processi di trasformazione di questo sistema ipogeico è quella relativa al suo adattamento a ricovero antiaereo durante la seconda guerra mondiale, come rifugio dai bombardamenti che investirono la città, prima dell'armistizio fra l’Italia e le potenze alleate, che fu firmato a Cassibile, vicino a Siracusa, nel settembre 1943.
I lavori vennero predisposti dal Comitato Cittadino dell’U.M.P.A. (Unione Militare Protezione Antiaerea) nell’ambito del progetto di pianificazione strategica dei punti di raccolta per la popolazione civile in caso di attacco.
Per l’occasione, nell’imminenza della guerra, vennero utilizzate numerose squadre di “pirriatori” (scavatori) con il compito di ampliare il tracciato già segnato dalla preesistenza di un’antica cava, quest’ultima ricordata dalle cronache locali del XVIII secolo come latomia da cui venne asportato il materiale lapideo utilizzato per la costruzione della facciata della Cattedrale.
Insieme ai rifugi per la cittadinanza venne data disposizione di scavare una stanza “sacra” appositamente allestita per salvaguardare il simulacro e il tesoro della Santa Patrona Lucia, che fu sistemato all’interno di speciali casse di zinco. La riscoperta di questo complesso si data al 1869, durante i lavori di sistemazione dell’area della piazza compresa trail Palazzo Arcivescovile e la Chiesa di Santa Lucia alla Badia.
Il percorso si snoda lungo una galleria principale, che dalla piazza Duomo raggiunge il Foro Italico della Marina, su cui confluiscono altri passaggi sotterranei minori, uno dei quali trova sbocco nella grande scenografica cisterna sottostante il Palazzo Arcivescovile, costruita dal Vescovo Paolo Faraone (1619-1629).
Il percorso, dedicato alle vittime civili del bombardamento anglo-americano su Siracusa del 19 luglio 1943, permette di ‘leggere’ le varie trasformazioni del complesso attraverso una serie di pannelli esplicativi con planimetrie tematiche e commoventi immagini d’epoca dell’ultima tragica fase di frequentazione storica.