Descrizione
Fabio Granata, assessore alla Cultura della Città di Siracusa, già assessore ai Beni Culturali in Sicilia, autore delle leggi sui parchi archeologici e sulla Soprintendenza del mare, presidente di Articolo Nove, interviene su Agrigento Capitale italiana di cultura.
Abbiamo tutti gioito per la proclamazione di Agrigento a Capitale italiana di cultura per il 2025. In particolare, per quanto mi riguarda, è stata un gioia doppia poiché fondamentale in tale riconoscimento è stato il Parco archeologico, da me istituito con la legge 20 del 2000 e reso autonomo. Un Parco che da allora non ha mai smesso di crescere in organizzazione e numero di visitatori, fino a rappresentare uno dei siti culturali più amati e visitati dai viaggiatori sull’intero territorio nazionale.
Per questo bisogna fermare subito una sorta di masochistica “cupio dissolvi” che sembra caratterizzare quella che doveva, e deve ancora essere, una stagione straordinaria per l’immagine del patrimonio culturale siciliano.
Mettiamo da parte ogni polemica e aiutiamo Agrigento a dare di sé la migliore immagine possibile, senza lacerazioni ma con una attenta azione di promozione e organizzazione culturale all’altezza del patrimonio materiale e immateriale siciliano, rimediando a qualche scivolone iniziale e aiutando la nostra Capitale di cultura a esprimere il meglio.
Sarebbe facile lasciarsi andare a critiche e ironie: bisogna invece mettersi a disposizione della Città per raddrizzare le sorti di un riconoscimento che può ancora essere importante per la grande cultura siciliana.
Nel cinquantesimo anniversario della nostra Autonomia sui beni culturali, non presteremo il fianco a chi vuole demolirla, ma chiediamo al governo regionale e all’assessore Scarpinato di mettere tutti nella condizione di sostenere questa “buona causa”. Si colga questa occasione per “ripensare” il nostro sistema della Cultura, aprendo alle migliori energie per la gestione dei nostri parchi e dei nostri musei, coinvolgendo i giovani archeologi formati nelle scuole superiori di Siracusa e Palermo alla gestione e valorizzazione del Patrimonio, chiamando a raccolta i sette siti Unesco siciliani, trovando le risorse per nuove fondamentali assunzioni nei Beni culturali.
In una parola, si pensi meno a spendere in eventi effimeri e passerelle e si investa su ricerca, formazione e rapporto con le università.
Solo così si potrà dare forte significato ad Agrigento Capitale italiana di cultura 2025, determinando un “lascito” importante per il nostro smagliante Heritage.